La prestigiosa "Bibliotheca Sanctorum" propone nella sua terza appendice da poco uscita la scheda dedicata a padre Placido Cortese, redatta da p. Apollonio Tottoli...

placido2CORTESE, NICOLÒ (PLACIDO), servo di Dio. Nasce il 7 mar. 1907 nell'isola di Cherso (Istria, all'epoca Impero austro-ungarico, oggi Croazia).

Quando nel 1918 l'isola passa all'Italia, il ragazzo e i suoi amici di differenti etnie frequentano la chiesa di S. Francesco dei Frati Minori Conventuali, nella quale i religiosi italiani hanno sostituito quelli croati.
 
Nel 1920 entra nel seminario di Camposampiero (Padova), dove prosegue la sua maturazione iniziata in famiglia, come lui stesso riconosce scrivendo ai genitori: «Voi avete fatto crescere nel mio cuore la grazia della vocazione e avete fatto di me un piccolo uomo».
 
Nell' ottobre del 1923 veste l'abito religioso, assume il nome di Placido e inizia il noviziato presso la basilica del Santo a Padova. Poi si consacra al Signore nella professione religiosa con tanto fervore da scrivere di essere pronto a seguire il Signore «fino a morire tra i tormenti come i martiri». Terminati gli studi umanistici, approda a Roma per la teologia, che associa all' esplorazione della Città, attratto soprattutto dalle catacombe e dalle memorie dei martiri, da lui descritte con passione nelle lettere ai familiari. Dopo l' ordinazione sacerdotale (6 giu. 1930), svolgerà il suo apostolato nella basilica del Santo e, dal dicembre del 1933, nella parrocchia Immacolata e S. Antonio a Milano.
 
Viene richiamato a Padova nel 1937 come direttore della rivista e dell'opera «Messaggero di Sant'Antonio», che risulta voce libera trasversale in un momento di dittatura e di guerra. Il suo interesse maggiore però è volto al ministero sacerdotale in basilica e alla carità. Durante la guerra aiuta gli internati sloveni e croati a Chiesanuova (Padova) e in altri campi di concentramento. Dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943, si dedica a salvare gli ebrei, i soldati che lasciano l'esercito, i civili e i militari alleati evasi dai campi di prigionia, oltre ai militari dell' esercito ceco. Molti lo definiranno «il pastore delle nostre catacombe».
 
L'8 ottobre 1944 viene arrestato da due agenti tedeschi, trasportato a Trieste, dove, nel "bunker" della Gestapo di piazza Oberdan, viene sottoposto a interrogatori-tortura e ucciso per il suo silenzio. Il suo corpo viene probilmente bruciato nel forno crematorio della Risiera di Trieste. Sembra destinato a scomparire dalla memoria, anche se negli scritti che documentano gli anni della guerra il nome del p. Placido Cortese sfavilla continuamente come lucerna di amore e di pace.
 
Il 19 aprile 1995, in un incontro commemorativo, viene raccolta la testimonianza di una donna che ha incontrato il frate nel bunker delle torture poco prima della morte. Si è così ridestato uno sciame di testimonianze come da un' arnia miracolosamente conservata.
 
Con premurosa sollecitudine, il 29 gennaio 2002 si è aperta a Trieste l'inchiesta diocesana per la canonizzazione del servo di Dio, che si è chiusa il 15 ottobre 2003, presso il Monumento Nazionale della Risiera di S. Sabba.
 
La Congregazione delle Cause dei Santi, in seguito ad ulteriore raccolta di materiale documentario, ne concede il voto di validità il 4 giugno 2010 e il 3 dicembre 2010 nomina il relatore.
 
BlBL.: A. Tottoli, Padre Placido Cortese vittima del nazismo, Padova 2002; P. Damosso, Padre Placido Cortese. Il coraggio del silenzio, (libro e DVD), Padova 2006; Il coraggio del silenzio (DVD in it., ingl., sloveno e croato), Torino-Padova 2007; I. Jevnikar e A. Tortoli (a cura di), Padova-Chiesanuova. Un campo di concentramento e la carità di un frate, Padova 2009; C. Sartori, Padre Placido Cortese, Padova 2010.

Apollonio Tortoli
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