Ingresso ufficiale del nuovo Delegato Pontificio

Sabato 10 maggio alle ore 18.00 nella Basilica di sant’Antonio si terrà la solenne celebrazione presieduta da monsignor Giovanni Tonucci, con la quale il nuovo Delegato Pontificio per il Santuario antoniano inizierà ufficialmente il suo mandato.

Si terrà sabato 10 maggio alle ore 18.00 nella Basilica di sant’Antonio la solenne celebrazione con la quale avrà inizio il mandato del nuovo Delegato Pontificio, monsignor Giovanni Tonucci, nominato da papa Francesco lo scorso 8 marzo.
 
tonucci2«Dinanzi alla comunicazione ufficiale della nomina – ha detto il nuovo Delegato – ho provato un senso di smarrimento e la preoccupazione di non riuscire a fare tutto, avendo già l’impegno di una presenza forte a Loreto. Però mi sono rincuorato pensando alla fiducia dimostrata dai superiori affidandomi questo incarico. Inoltre, sono stato accolto in modo molto cordiale dalla comunità dei frati. E questo è importante per me, perché sono loro a fare il lavoro “vero” e sapere di poter essere tranquillo su questo punto mi rende sereno».
 
Sant’Antonio, ha sottolineato ancora monsignor Tonucci, può ben essere definito il Santo della famiglia, perché «nella sua vita ha compiuto alcuni gesti a difesa della pace familiare che sono messaggi importanti e attuali anche per le famiglie di oggi. Ai nostri giorni si parla tanto di violenza familiare: ci sono episodi della vita di frate Antonio che hanno in tal senso molto da dirci. Dovremmo compiere lo sforzo di tradurre in esempi concreti e in messaggi spiegati e arricchiti gli episodi della vita del Santo che hanno un riferimento diretto a questa realtà. Nel nome e sull’esempio di sant’Antonio potremmo anche pensare di lanciare una sorta di “crociata” di preghiera in preparazione al Sinodo straordinario di ottobre sulla famiglia. È indubbio che oggi ci sia una forte lotta contro la famiglia in quanto idea, che va in qualche modo contrastata affermando valori veri della realtà familiare».
 
«Ho incontrato sant’Antonio – ha concluso il nuovo Delegato – in tutti i luoghi in cui sono stato al mondo: egli è e resta il Santo più popolare nella Chiesa, amato anche da coloro che forse non conoscono molto della sua vita e dei fatti che hanno creato questo fenomeno di santità. Tutti, davvero tutti, si rivolgono al Santo. Ricordo che anche il cardinal Casaroli lo pregava. Un giorno gli chiesi come faceva a trovare i documenti che gli servivano in mezzo alla enorme quantità di carte che ricopriva la sua scrivania, ed egli mi rispose: “Prego sant’Antonio e lui mi aiuta!”».
 
 
LE PAROLE DI SALUTO DEL MINISTRO PROVINCIALE, FR. GIOVANNI VOLTAN OFMCONV, NELLA CERIMONIA DI ACCOGLIENZA
 
tonucci3Eccellenza Reverendissima, a nome di tutti i frati della Provincia Italiana di S.Antonio di Padova e, in particolare, del p.Rettore, p.Enzo, e dei frati della Comunità del Santo, sono lieto di darLe il benvenuto tra noi.

Noi Frati Minori Conventuali da otto secoli custodiamo con amore in questa Basilica un Tesoro: le Sacre Reliquie e la Memoria vivente del santo confratello Antonio da Lisbona e di Padova, discepolo di S. Francesco d'Assisi e terzo ministro provinciale di questa Provincia religiosa. Frate Antonio in questo luogo visse l'ultimo, esaltante tratto della sua breve avventura terrena, circa due anni che lo legarono per sempre a questa Città, a questa Diocesi patavina, a questa terra. Così da diventare, secondo i disegni della divina Provvidenza, sin dall'inizio, il Santo di tutti, il "Santo che tutto il mondo ama": S.Antonio di Padova!
 
Come lui, frate Antonio, anche noi ci sentiamo pienamente solidali a questa terra e alla sua gente: alla Città di Padova, alla Chiesa locale, al territorio e alle Istituzioni qui nate − come la Veneranda Arca di S. Antonio − e a quanti ci affiancano nel proseguire la missione del Santo, che possiamo riassumere nel binomio "Vangelo e Carità". Assieme a loro, sull'esempio del Santo, desideriamo con la totalità di noi stessi – nonostante gli inevitabili limiti umani − essere a servizio di tutti i pellegrini che da ogni parte del mondo qui accorrono, trovando l'accoglienza, il Perdono, l'Eucarestia, la parola buona.
 
Qui, ogni giorno, noi sperimentiamo la verità di quanto disse Papa Pio XI: "Per Antonium ad Jesum". Cercando Antonio, si è da lui condotti a Gesù, ad una vita più buona, più cristiana. S. Antonio è il confratello santo, l'intercessore dal cuore grande che al Signore porta le suppliche, le lacrime, la riconoscenza.
 
Infine, ci sta a cuore dirLe che noi Frati Minori Conventuali abbiamo sempre lealmente collaborato con i Delegati Pontifici che la Santa Sede ha designato per questa Basilica: così desideriamo fare con Lei, Eccellenza, in atteggiamento di reciproca stima, di dialogo fraterno, sempre protesi al bene della Basilica e al bene dei fedeli che qui, attraverso S. Antonio e noi suoi frati, chiedono di toccare il Cristo Vivente e cercano i doni di Lui Risorto: la pace e la salvezza.

Buon ministero tra noi, Arcivescovo Giovanni!
Fr. Giovanni Voltan, Ministro provinciale
 
foto Gianni Berno

Breve biografia.
TonucciMonsignor Tonucci, è nato a Fano (PU), il 4 dicembre 1941 ed è stato ordinato sacerdote il 19 marzo 1966. Nel 1968 è entrato nel servizio diplomatico della Santa Sede. Presso l’Università Lateranense ha conseguito, oltre a quella in teologia, anche la laurea in diritto canonico. Dal 1971 la «carriera diplomatica» lo ha portato in numerose zone del mondo: da Yaoundé in Camerun a Londra, da Belgrado, nell'allora Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia, a Washington D.C, negli Stati Uniti. Il 21 ottobre 1989 è stato nominato Arcivescovo titolare di Torcello e nunzio apostolico per la Bolivia; consacrato vescovo il 6 gennaio 1990 da Papa Giovanni Paolo II, dal marzo 1996 ha assunto l'incarico di «osservatore permanente della Santa Sede» presso gli organismi delle Nazioni Unite per l'ambiente e gli insediamenti umani (UNEP/UN–HABITAT) e l'ufficio della nunziatura apostolica a Nairobi, in Kenia. Dal 2004 al 2007 è stato nunzio apostolico (con sede a Stoccolma) per la Svezia, la Danimarca, la Finlandia, l'Islanda e la Norvegia. Il 18 ottobre 2007 è stato nominato da Papa Benedetto XVI Prelato di Loreto e Delegato Pontificio del Santuario della «Santa Casa». Lo scorso 8 marzo è giunta la nomina a Delegato Pontificio per Basilica di sant’Antonio a Padova.
 
 
«Antonio, il potere dell’evangelizzazione» - Fonte "Il Gazzettino di Padova" di Mercoledì 07 Maggio 2014, pagina 24-25 - In visita riservata qualche tempo fa, il nuovo delegato pontificio per la basilica del Santo, monsignor Giovanni Tonucci, vescovo di Loreto, farà il suo ingresso ufficiale sabato con una solenne cerimonia che avrà inizio alle 18.

Come valuta l’eredità ricevuta dal suo predecessore? Non ci riferiamo ovviamente a monsignor Lanzani, dimissionario dopo pochi mesi, bensì a monsignor Gioia. - «Ogni volta che ho ricevuto un incarico affidatomi dal Santo Padre, lo ho accolto con molta serenità e pace interiore. Lo stesso è accaduto ora, anche se non mi sono ancora chiari certi dettagli che la mia nuova missione richiede di affrontare. Ho avuto modo di valutare con calma la richiesta che mi è stata fatta, dato che la decisione di papa Francesco non è maturata all’improvviso, ma ha richiesto qualche tempo di riflessione».
 
Aveva rapporti con la Basilica del Santo prima di questa nomina? - «I miedi ricordi della basilica antoniana erano lontani. Da studente liceale, in una breve sosta, di passaggio per le Dolomiti, mi ero soprattutto incantato ad ammirare i bronzi di Donatello; ma il primo vero pellegrinaggio al Santo l’ho compiuto ora, venendo a Padova per prendere visione del santuario affidatomi come delegato del Papa. Ho quindi confermato il mio stupore per la bellezza dell’edificio e delle opere ivi contenute, e avuto il piacere di sentirmi accolto con cordialità fraterna dalla comunità dei padri conventuali».
 
Che cosa pensa si possa fare per incrementare una devozione già tanto diffusa - «La diffusione della devozione antoniana è impressionante. Ne sono stato testimone, sia negli anni trascorsi in Italia, sia ancor di più nei lunghi periodi trascorsi fuori dall’Italia e anche dall’Europa. Evidentemente, Sant’Antonio esercita un fascino speciale verso i fedeli. Sono convinto che questo affetto, così spontaneo e immediato possa essere uno strumento privilegiato per l’evangelizzazione, sia che parliamo di prima evangelizzazione, sia che ci si rivolga ai tanti che hanno necessità di una nuova evangelizzazione, secondo l’urgenza che la Chiesa Europea riconosce in questi tempi».
 
Madonna di Loreto e Santo: lei è delegato pontificio per entrambe le basiliche. Quali rapporti spirituali fra le due realtà? - «Anche se i due santuari di Loreto e di Padova sono diversi, il messaggio che trasmettono è lo stesso. Sarà quindi per me una gioia sincera potere offrire un contributo, sia pure modesto, alla grande opera che, attraverso questi luoghi di fede e di devozione, la Provvidenza compie per la salvezza di tanti».
 Giovanni Lugaresi
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