20251014 cile 9Padova, ottobre missionario 2025

MISSIONE: DARE O RICEVERE?Delegazione del Cile 30 anni di testimoninza e di annuncio

In questi primi giorni di ottobre mi passano tante realtà per la testa e nel cuore. Tanti eventi ricorrono uno dopo l’altro e mi lasciano nell’intimo emozioni, sensazioni, sapori e odori di vario genere.

Per iniziare la memoria liturgica di santa Teresa di Gesú Bambino una donna, monaca, mistica, Dottore della Chiesa e patrona della missione, morta a giovane età dopo una lunga malattia. A prima vista, un insieme di stranezze!

La solennità di san Francesco con le varie celebrazioni festose e belle. Il Transito del serafico padre Francesco, le messe solenni alla Basilica di sant’Antonio, la notte di preghiera, le confessioni del 4 ottobre.

Poi la professione di fr.Alberto Lacovara che dona speranza alla Provincia, e a Dio piacendo alla Delegazione del Cile (probabilmente sarà un futuro missionario in quella realtà Latino-Americana). In questi giorni fr. Alberto si trova a Verona al CUM con altri missionari per la sua formazione imminente alla partenza.

Ancora in questi giorni la Chiesa italiana vive il Festival missionario a Torino dove parteciperanno alcuni nostri rappresentanti, famiglia Mauro Marangoni e Chiara Bolzonella e il post novizio fr. Matteo Daghetta.

Tra poco vivremo le veglie missionarie: quella della Diocesi di Padova (17 ottobre) e quella alla Basilica del Santo (28 ottobre). Veglie missionarie e d’invio del nostro confratello fr. Alberto Lacovara.

E per finire come non pensare alla bella riccorenza provinciale della Delegazione del Cile: 30 anni di vita missionaria d’annucio del Vangelo e di carità antoniana e francescana. Tanti frati sono passati per quella terra cilena, quanti incontri nei conventi di Copiapó, Santiago e Curicó. Tanti frati, laici hanno conosciuto la bellezza di donarsi ai fratelli cileni poveri e bisognosi.

20251014 cile 8Queste righe desiderano essere per me, e condivido anche con voi, come un pellegrinaggio di ricordi, di dare e di ricevere da mente a cuore. Volti incontrati, storie raccontate, canti, colori, balli, preghere ed emozioni che rimbalzano dal mio petto e alla mia testa. Ricordi belli di feste, di allegria, di amicizia vera e sincera. Ricordi tristi, fatti dolorosi, lacrime, e disperazione. In sostanza un’impasto di vita positiva, sofferta e feconda carico di passione, di fede e di speranza.

Ora mi trovo all’Istituto Teologico sant’Antonio Dottore vicino l’ospedale per le cure di cui necessito. Mi ritrovo anche con alcuni servizi da svolgere e non so come farò a portare avanti tutto questo. Mi hanno scelto come Padre spirituale dei frati in formazione...: boooh, come??;  come Segretario delle missioni della Provincia: peggio ancora!! Sono in varie comissioni! Ma sono un incoscente, che non sà quello che fà? Forse! Un’innamorato di Gesú? Forse! Un pazzo? Forse! Belle domande che troveranno una risposta??... forse!

Consapevole che in tutto questo non sono solo c’è il buon Dio, ci sono i frati e in particolare quelli del Convento di sant’Antonio Dottore, i miei familiari, gli amici laici padovani e bresciani, gli amici in Cile, poi i dottori, infermieri, volontari che mi seguono e mi aiuto con affetto, sempre pronti a darmi una mano in tutto ciò che non posso fare data la mia situazione fisica.

20251014 cile 5Tutto questo nei momenti di silenzio, di meditazione, di dolore e di preghiera emerge con stupore dal mio interiore la lode e il ringraziamento al Signore, nasce spontaneo un senso di riconoscenza al Dio, Padre e Creatore per la sua tenerezza, le attenzioni nei miei confronti.

I 17 anni trascorsi in Cile in missione, mi hanno dato tanto (non solo il sangue per le cure necessarie: autotrapianto di cellule staminali e poi per il post amputazione arti inferiori). Grazie alla storia, tradizioni, cultura, religiosità, empatia e amicizia i cileni mi hanno fatto crescere, maturare come uomo, come cristiano, come frate, sacerdote e missionario. Quanto ho imparato, gioito e sofferto con quella buona e brava gente Latino-Americana, grazie!

È rileggendo questi anni vissuti in missione con gente semplice, umile e vera che mi permettono oggi di sperare, lottare e aver fiducia nel domani anche se a volte sembra tutto grigio e senza speranza dentro e fuori di me. L’abbandono alla volontà di Dio, la fiducia nella sua Parola anche se a volte incomprensibile e difficile da decifrare, la vicinaza affettiva concreta e tangibile del popolo cileno, l’amicizia con tanti fratelli italiani sono stati e sono il carburante per continuare ad aver fede e pace nel cuore.

20251014 cile 3Allora per finire questo scritto capirete che certamente ho dato alla missione i talenti che il Signore ha consegnato alle mie mani, ma ho sopratutto ricevuto dalla missione affetto, preghiere, vicinanza, attenzione e amore da fratelli.

Fratelli sì nella fede, e fratelli, posso dirlo, anche di sangue!

GRAZIE AL BUON DIO, GRAZIE ALLA MISSIONE, GRAZIE AL CILE E GRAZIE AI FRATELLI.

Concludo facendo mie le ultime parole del Cantico delle Creature di frate Francesco d’Assisi!

Laudate e benedite il Signore e ringraziatelo
e servitelo con grande umiltate.

Un abbraccio a tutti voi, paz y bien 

fr. Tullio Pastorelli, Missionario

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