P1110451Breve sintesi della visita fraterna in Cile
 
Nei giorni dal 16 al 27 novembre ho avuto la possibilità di rinnovare l'annuale visita fraterna ai frati della Delegazione del Cile.
Ad accompagnarmi il confratello f. Martino Corazzin, nostro missionario in Ghana.
 
Come sempre, ho dapprima fatto tappa in ciascuna delle tre fraternità (in senso cronologico: Curicò, Copiapò e Santiago) prima di rivedere tutti i frati presso il convento di Santiago per l'incontro intercomunitario finale.
 
In questa mia terza visita, la seconda come ministro provinciale, ho avuto la conferma di elementi già colti gli anni passati e che comunque non son mai da dar per scontati: i frati curano bene la qualità della vita fraterna, intrecciando bene primato di Dio, crescita comunitaria e ministero missionario, si danno momenti di formazione (ritiri, incontri intercomunitari, ricreazione).
Si respira una serenità che è frutto anche di quanto ognuno vi mette come impegno, preghiera, fatica del confronto e dell'"incarnazione" in terra cilena nel desiderio di vivere una identità francescana latino-americana come frutto di tale appartenenza alla gente e alla chiesa del Cile.
 
Accanto a questa conferma, due buone sorprese.
 
La prima è costituita dall'ingresso in postulato di Curicò (nostra casa di accoglienza e di formazione) di due giovani, Augusto ed Hector, e della prossima professione temporanea di Manuel Araya, nostro novizio (sta concludendo l'anno della prova in Paraguay).
Altri giovani, riferisce f. Tullio, l'incaricato –in rete con i frati degli gli altri conventi− sono in cammino.
Speriamo che questi germogli possano attecchire e fiorire, proprio alla vigilia di un anno importante, il 2015, quando la Delegazione compirà 20 anni.
 
La seconda sorpresa è un altro fiore, questa volta proprio del deserto che circonda Copiapò, −il deserto di Atacama−, è l'inserzione di "laici in missione" con la coppia di terziari francescani, Salvatore ed Angela, che da febbraio sono a S. Pedro, a 20 kms da Copiapò, inseriti in un progetto di animazione religiosa in quel piccolo "pueblo", con l'accompagnamento fattivo dei nostri frati.
A maggio, proprio in Cile, è nato il loro primo bimbo, Josè Antonio.
L'inserzione di questi terziari è il coronamento di un progetto da lungo sognato, studiato assieme all'OFS italiano e prevede la permanenza triennale di chi, con la dovuta motivazione e preparazione al CeMiOFS (Centro Missionario dell'OFS), accoglie la grazia della missio ad gentes donando un periodo della propria vita. [...]
 
 
Nell'orizzonte di cambi in Delegazione, avremo f. Enrico Brocchi che a breve da Santiago passerà a Curicò e l'inserimento di f. Jacobus a Santiago.
A Copiapò resteranno in tre: f. Fabrizio Restante, guardiano e parroco, f. Giuseppe Bellini e f. Fabio Mazzini, l'ultimo arrivato, che si sta efficacemente inserendo.
All'orizzonte si profila l'interesse di un altro confratello rumeno per la missione in Cile, una strada che f. Emilian Dumea ben inserito in Delegazione, −è a Curicò da più di un anno−, sta tracciando (se son rose...).
I frati mi hanno chiesto che la Provincia non abbandoni la Delegazione e in molte occasioni hanno espresso un sincero grazie per il legame forte che sentono a livello di attenzione da parte nostra, un vincolo ravvivato anche dai confratelli che annualmente si recano per la "semana formativa" (la scorsa estate i frati Antonio Ramina e Valerio Folli), occasione di formazione permanente, ma ancor più di fraternità e crescita reciproca.
 
Accompagniamo pertanto questi frati che sono a tredicimila chilometri da noi, ma nel cuore, vicini-vicini.
 
f. Giovanni V.
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