20190116 san romedio festa 1Festa di San Romedio molto partecipata in questa edizione 2019

 
Non prevedevamo così tanta gente, visto che erano due giorni feriali.
Eppure numeri da record.
Parliamo di migliaia il giorno della festa: mai visti così tanti!
Al Cammino erano sicuramente più di 1.500: ci sembrava un record già i 1200 dello scorso anno, tanto più rispetto ai 150 circa di qualche anno fa.
Quest'anno il cammino era segnato da 5 tappe che prendevano spunto dal mondo dei giovani, ma per parlare a tutte le età.
Gli spunti erano fatti e letti a due voci da p. Giorgio e Gianmaria Beccari, giovane filosofo.
All'arrivo l'accoglienza musicale del giovane Gabriele Mongardi, cantautore che si ispira al rapporto uomo-natura e alla ricerca dell'uomo interiore.
Pace e bene.

fr. Giogio Silvestri per i frati di Sanzeno/San Romedio

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20190116 san romedio festa 0La festa di San Romedio tra tradizione, curiosità e il “Cammino nella notte” - 9 gennaio 2019 - By Fabrizio Brida

Due giorni per festeggiare il taumaturgo ed eremita San Romedio. Il 15 gennaio di ogni anno, la comunità religiosa del Santuario propone un percorso religioso lungo due giorni: il 14 sera, infatti, è dedicato alla riflessione con l’ormai tradizionale “Cammino nella notte”, itinerario a piedi dalla Basilica di Sanzeno fino a San Romedio. Si tratta di un pellegrinaggio adatto a tutte le età e animato da brevi spunti di riflessione.

Quest’anno, pensando alla Chiesa che ha dedicato grande attenzione al mondo giovanile, celebrando un sinodo apposta per loro, gli spunti partiranno dal pianeta giovani per rivolgersi però a tutti: “La parola ai giovani: parole per i giovani”.

Saranno cinque le tappe corrispondenti ad altrettanti spunti di animazione che saranno curati a due voci da padre Giorgio, priore di San Romedio, in tandem col giovane filosofo romagnolo Gianmaria Beccari, che da tempo si occupa di animare di contenuti e messaggi quelle che lui chiama passeggiate filosofiche.

Il santuario sarà illuminato da centinaia di lumini, in grado di creare un’atmosfera particolarmente affascinante e suggestiva.

Si tratta di un evento che registra una sempre più numerosa partecipazione. L’edizione scorsa ha visto la presenza di più di 1.200 persone, provenienti anche da lontano.

Per partecipare non sono richieste iscrizioni o altre modalità: basta presentarsi alla partenza e unirsi al gruppo itinerante. Chi ha la possibilità, può dotarsi di torcia elettrica.

L’orario prevede il ritrovo per la partenza alle 19.30 alla Basilica di Sanzeno e l’arrivo all’eremo dopo circa due ore di cammino. Al termine verrà offerto a tutti tè caldo e vin brulé e, per chi desidera, ci sarà a disposizione un pulmino per il rientro.

All’arrivo quest’anno ci sarà una piacevole accoglienza musicale curata dal giovane Gabriele Mongardi di Imola, esecutore e autore di musica con chitarra acustica e canto ispirati al rapporto uomo-natura, inteso in senso esteriore ma anche come ricerca introspettiva della solitudine dell’uomo di oggi. Un percorso, dunque, particolarmente adatto al contesto.

Martedì 15 gennaio, poi, verranno celebrate le tre S. Messe, destinate a ricordare le mirabili gesta del Santo, previste in santuario alle 9, alle 11 e alle 16. La funzione solenne delle 11 sarà presieduta da mons. Lauro Tisi, arcivescovo di Trento, e sarà animata dal canto del Coro parrocchiale di Tassullo con la presenza delle autorità civili.

Farà da cornice alla festa la tradizione del “pasto del pellegrino”, che da oltre mezzo secolo viene riconosciuta nel piatto tipico delle trippe.

Per tutta la giornata si potrà accedere all’Eremo di San Romedio tramite il servizio di bus navetta messo a disposizione gratuitamente – dalle 8.30 alle 17.30 – dalle amministrazioni comunali di Sanzeno, Predaia e Romeno.

SAN ROMEDIO – Di lui sappiamo che, originario di Thaur, vicino a Innsbruck, fu attirato in Trentino, a Sanzeno, dalla grande fama dei Ss. Martiri Sisinio, Martirio e Alessandro, testimoni della vita cristiana fino all’effusione del sangue nel lontano 397 D.C.

Romedio si fermò nei pressi di Sanzeno intorno all’anno mille, di ritorno da un pellegrinaggio alla tomba dell’apostolo Pietro a Roma. Divenne qui un punto di riferimento per la gente del posto che accorreva a lui per consigli spirituali. Dopo la morte fu fatto Santo a furor di popolo, tanta era la sua buona fama tra i fedeli che numerosi si recavano a chiedere grazie, sulla cima della roccia dove lui viveva e poi fu sepolto.

IL “PERDON” DI SANZENO – La pia tradizione del “Perdon” di Sanzeno, nata dal privilegio che il pontefice Urbano VIII concesse nel 1644 ad alcune chiese fuori Roma, tra le quali appunto la Basilica di Sanzeno, di ricevere quelle indulgenze che si potevano solitamente ottenere visitando la Basilica di S. Pietro a Roma, si svolgerà quest’anno con il seguente programma: venerdì 11 gennaio in Basilica alle 20 si terrà l’ormai tradizionale “Liturgia di guarigione delle memorie”, un percorso spirituale di preghiera e verifica della propria vita, con la liturgia che sarà animata dai canti del Gruppo Samuele; sabato 12 e domenica 13 ci sarà una S. Messa in più alle 14.30. I frati saranno a disposizione per le confessioni prima delle S. Messe.

https://www.lavocedeltrentino.it/2019/01/09/la-festa-di-san-romedio-tra-tradizione-curiosita-e-il-cammino-nella-notte/


 
Suggestione e un pizzico di magia a San Romedio per la festa dedicata all’eremita - 15 gennaio 2019 - By Fabrizio Brida

Spettacolo puro tra ieri e oggi a San Romedio per l’ormai tradizionale appuntamento con la festa dedicata all’eremita.

Oggi, nella giornata di San Romedio, in Santuario sono state celebrate tre S. Messe, destinate a ricordare le mirabili gesta del Santo. La funzione solenne delle 11 è stata presieduta da mons. Lauro Tisi, arcivescovo di Trento, ed è stata animata dal canto del Coro parrocchiale di Tassullo.

Numerosi i presenti, tra cui anche parecchie autorità, che non sono voluti mancare a questo importante appuntamento.

La cornice della festa è stata particolarmente gustosa, con la tradizione del “pasto del pellegrino”: un ottimo piatto di trippe preparato con cura e in maniera egregia dai volontari.

Ma a fare da antipasto alle celebrazioni odierne, ci ha pensato ieri sera, lunedì 14 gennaio, il partecipatissimo e apprezzatissimo “Cammino nella notte”, un autentico pellegrinaggio, animato da brevi spunti di riflessione, dalla Basilica di Sanzeno fino a San Romedio.

Sono state cinque le tappe corrispondenti ad altrettanti momenti di animazione curati a due voci da padre Giorgio, priore di San Romedio, insieme al giovane filosofo romagnolo Gianmaria Beccari, che da tempo si occupa di animare di contenuti e messaggi quelle che lui chiama passeggiate filosofiche.

Unica e indimenticabile l’atmosfera creata all’interno del Santuario, illuminato con centinaia di lumini. Una luce soffusa che ha accompagnato le note di Gabriele Mongardi, esecutore e autore di musica con chitarra acustica e canto ispirati al rapporto uomo-natura, inteso in senso esteriore ma anche come ricerca introspettiva della solitudine dell’uomo di oggi.

Anche quest’anno l’evento ha fatto registrare una numerosa partecipazione, con molti turisti ma anche tantissima gente nonesa, tutti vogliosi di vivere dei momenti di riflessione e di preghiera, ma anche di stare insieme e godersi degli istanti che profumavano davvero di magia. Presenti che hanno anche potuto assistere al momento in cui Bruno, l’orso di San Romedio, è uscito dalla sua tana per sfamarsi con il cibo che Fausto gli ha portato. 

https://www.lavocedeltrentino.it/2019/01/15/suggestione-e-un-pizzico-di-magia-a-san-romedio-per-la-festa-dedicata-alleremita/



In centinaia, al buio, di notte in pellegrinaggio a San Romedio - Mar, 15/01/2019 - 05:50

Si è rinnovata ieri sera la magia del tradizionale pellegrinaggio a piedi da Sanzeno al santuario di San Romedio. Quest’anno niente neve, ma la strada nella forra si presentava in alcuni tratti ghiacciata.

In centinaia, come sempre, hanno voluto esserci: non solo abitanti della Val di Non, ma anche molti turisti che raggiungono Sanzeno appositamente.

Anche ieri il cammino è stato rispettato: il rito ha avuto inizio alle 19,30 nella basilica dei Santi Martiri Anauniensi, ben presto gremita di fedeli. Dopo le istruzioni di padre Giorgio, alla luce delle fiaccole, ci si è incamminati attraverso il paese, oltre la chiesetta di Santa Maria, e poi nel bosco.

È stato suggestivo il pellegrinaggio nel buio, lungo il torrente che rumoreggia, nel freddo: come mille anni fa aveva fatto Romedio, figlio di una famiglia agiata da Thaur, richiamato in Anaunia dall’esempio di Sisinio, Martirio e Alessandro, che aveva poi scelto la via del romitaggio.

Lungo la via giovani e anziani, qualche famiglia con i bambini, su fino allo stretto cortiletto interno che porta alla scalinata, fino alla chiesa grande sulla sommità del santuario. Dopo la benedizione, il ritorno ai piedi della rupe per una bevanda calda, il brulé per i grandi e un thé.

E lì la serata si è sciolta come sempre in strette di mano, auguri, abbracci e saluti nel ritrovare amici e conoscenti. Quest'anno la novità: un giovane cantautore che ha intonato due sue canzoni con la chitarra (purtroppo in inglese, forse non proprio adatto allo spirito del luogo).

Impeccabile l’assistenza di tanti volontari e dei vigili del fuoco, mentre dietro ai pellegrini vigilavano Polizia Locale e Carabinieri.

La festa dedicata continuerà oggi, con la solenne Festa del Santo: Sante Messe alle ore 9 - 11- 16.  Come da tradizione ci sarà la possibilità di consumare il cosiddetto pasto del pellegrino, ovvero un buon piatto di trippe. Ed anche questa è una bella tradizione che va rispettata. Alle ore 11

http://www.ladige.it/territori/non-sole/2019/01/15/centinaia-notte-pellegrinaggio-san-romedio





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