domenica 4 gennaio 2015seconda domenica di Natale
"E il Verbo si fece carne e venne abitare in mezzo a noi" (Gv 1,14).
In una sacrestia, -vedi Kartolina-, dopo una concelebrazione eucaristica, sono appena stati adagiati i paramenti liturgici color oro, quindi della festa, in attesa di essere sistemati. Tante volte ci siamo recati in chiesa in questo tempo di Natale per celebrare l'eucarestia, l'incontro con il Signore e i fratelli: vi ritorniamo in questa seconda domenica di Natale. Occasione ripetuta per fissare con i nostri occhi il Verbo fatto carne, fattosi uomo, venuto al mondo come ogni bambino per condividere la nostra vita. Un Gesù da vedere-toccare-mangiare.
Scriveva S. Francesco d'Assisi: "dello stesso altissimo Figlio di Dio nient'altro vedo corporalmente in questo mondo, se non il santissimo corpo e il santissimo sangue suo, che essi (i sacerdoti) ricevono ed essi solo amministrano agli altri".
Sì, ogni eucarestia è il Natale del Signore che, -scrive ancora S. Francesco-, "ogni giorno si umilia, come quando dalla sede regale discese nel grembo della Vergine; ogni giorno egli stesso viene a noi in apparenza umile; ogni giorno discende dal seno del Padre sull'altare nelle mani del sacerdote. E come ai santi apostoli si mostrò nella vera carne, così anche ora si mostra a noi nel pane consacrato. E come essi con la vista del loro corpo vedevano soltanto la carne di lui, ma contemplandolo con occhi spirituali, credevano che egli era Dio, così anche noi, vedendo pane e vino con gli occhi del corpo, dobbiamo vedere e credere fermamente che è il suo santissimo corpo e sangue vivo e vero".
Gli "occhi spirituali", ci dice S. Francesco, ci aiutano a scorgere la vera carne, il vero corpo di Gesù tra noi, a entrare in contatto con Lui. Proprio a partire da questo dono, gli altri sono fratelli, sorelle, dono di Lui. Di Lui venuto in mezzo a noi. E' il canto del Natale: il figlio di Dio si è fatto uomo perché l'uomo diventi figlio di Dio, fratello tra fratelli, con cuore umile.
Buona seconda domenica di Natale
fGv
