Ricostruzione storica della vita di Santo Antonio  1
Il 28 novembre 2015 la Junta di Freguesia di Santo António dos Olivais ha voluto celebrare i 161 anni dalla sua nascita. Junta de Freguesia è concretamente l'Amministrazione di autonomia e governo locale di una parte del Comune. Ha la sua autorità, un suo Consiglio, una sua amministrazione. Quella di Santo António dos Olivais è la Freguesia più grande del Comune di Coimbra, una delle più vaste del Portogallo.
Il Presidente, Manuel Correia de Oliveira, il suo Consiglio e l'Assemblea hanno voluto integrare nei festeggiamenti, in maniera ampia e ben marcata, l'importanza della presenza della Comunità religiosa di Francescani Minori Conventuali che qui vive da più di quarant'anni.
Di 160 anni, 40 sono un buon quarto; vuol dire anche che i frati hanno collaborato alla crescita e sviluppo di questa parte di Coimbra, un po' cittadina e un po' rurale.
La celebrazione é stata preparata e realizzata bene e con il cuore. È stato creato l'ambiente, un po' medioevale, con artigianato, piccole osterie, giochi tradizionali, danze e costumi d'epoca. Tutto questo fa sempre un colpo terribile e garantisce successo, qui, ed è richiamo ad effetto.
Al pomeriggio nello spazio intorno alla Chiesa e lungo la scalinata, è stata commemorata la vita e l'opera di Sant'Antonio, con la partecipazione di attori conosciuti e di un gruppo simpaticissimo e bravo di giovani attori dell'Istituto d'Arte. È stata una passeggiata semplice, essenziale, intelligente e profondamente umana nella cultura, nella vita, nella dottrina e nel Vangelo che il Santo ha espresso. Tutto con molta bellezza artistica e ideale. Basti ricordare la maniera in cui è stata rappresentata la predica ai pesci: la situazione umana di Antonio, il suo abbandono in Gesù e la bellezza del creato che partecipava con i muti pesci a cantare la gioia di Dio. Addirittura commovente.
E come conclusione, nel salone nobile della Junta de Freguesia, ai frati della Comunità attuale e a tutti quelli che per queste parti sono passati e hanno vissuto, è stata manifestata la stima, la riconoscenza e l'affetto.

Un video (vedi sotto l'articolo) preparato con interviste ai frati di oggi ha ricordato i fatti e i volti dei frati che passarono di qui. C'erano proprio tutti: quelli che cominciarono la presenza in Montes Claros, inviati da p. Vitale Bommarco, quelli che arrivarono al tempo della Rivoluzione dei Garofani (1974) e gli ultimi; anche quelli che sono tornati in Italia e quelli che già hanno fatto ritorno nella patria infinita di Dio. A tutti l'affetto sincero e riconoscente. I nomi: Martino, Emanuele, Luca, Leandro, Giorgio, Paolo B., Severino, Eliseu, Giampietro, Paolo F., Adriano, Luca, José Augusto, Giovanni, Tiberio, Domenico, Pio, José Carlos e Pedro, negli anni di formazione.Omaggio ai frati nel 41 anniversario della loro presenza
È stata sottolineata la collaborazione tra Comunità, Parrocchia e Amministrazione: collaborazione sincera, rispettosa e per questo efficace. È stata un'occasione anche per noi di ripensare e comprendere l'integrazione (essere parte dell'ambiente) e convincerci che Santo António dos Olivais, senza frati, fratelli, sarebbe un convento senza nessuno dentro.
S. Antonio è la grande Anima di questa parte di Coimbra e non soltanto: nato a Lisbona, formato in Coimbra, morto a Padova. Così la più grande Freguesia del Conselho di Coimbra festeggia la sua storia, il suo Santo, i suoi frati.
Voglio terminare traducendo il testo che "protegge" la fotografia della Chiesa di S.to António dos Olivais:
"Dall'inizio della Nazione Portoghese, esisteva nell'Alto della collina dos Olivais (Uliveto!) una cappella dedicata a S. António Abate, quello del deserto.
Nel 1217-18 la Regina D. Urraca, sposa del Re D. Afonso II, donò questa cappellina ai Francescani che erano venuti in Portogallo. Qui fondarono un umile eremo. Nel 1219 fra Ottone, Bernardo, Pietro, Accursio e Adiuto (Adauto?) passano per questo eremo, in cammino per il Marocco. Questi sono i primi Francescani sacrificati alla fede di Cristo. Nel 1220 le reliquie di questi primi cinque martiri furono portate dal Marocco al monastero di Santa Croce.
Fernando de Bulhões, che viveva in questo monastero, dopo essere stato ordinato sacerdote, si sente attratto dallo spirito francescano e lascia il monastero per l'umile eremo, cambia l'abito di canonico regolare di S. Agostino per l'umile saio francescano. Cambia il nome di battesimo – Fernando - con quello di Antonio e da qui, da questa collina di Olivais, in questo stesso anno, parte per il Marocco.
Nel 1231 Sant'Antonio muore a Padova e subito dopo la sua canonizzazione, avvenuta nell'anno seguente, il convento francescano di S. Antão (Antonio del deserto) passa a chiamarsi Convento di S. Antonio.
Fanno pensare questi arrivi e partenze; presenze e integrazioni; forse sono solo coincidenze o forse qualcosa di più.
Fr. Domenico Celebrin

Video della giornata di festeggiamenti, con testimonianze di frati e amministratori locali (in portoghese)

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