andregassenNuovo studio rigoroso e completo sull'iconografia di sant'Antonio di Padova dal XIII al XVI secolo in Italia

Leo ANDREGASSEN, L'iconografia di sant'Antonio di Padova dal XIII al XVI secolo in Italia, [Collana Centro Studi Antoniani n. 60], CSA, Padova 2016, pp. 641, euro 65, isbn: 978-88-85155-93-0.

E' recentemente uscito questo fodamentale volume per la collana CSA, prezioso sia per il contenuto di ricerca che per l'amplissima sezione iconografica a colori (142 pagine).

Il libro ripercorre il progressivo costruirsi dell'iconografia di Sant'Antonio di Padova dal XIII al XVI secolo in Italia.
Spessissimo raffigurato a fianco di San Francesco, in una tipologia facilmente riconoscibile dagli attributi simbolici con cui viene raffigurato.
Un testo imprescindibile nello studio dell'iconografia, corredato da 281 fotografie e 50 pagine di bibliografia.

INDICE GENERALE, sintetico
Prefazione (Artur Rosenauer) - Premessa (Luciano Bertazzo) - Presentazione (Leo Andergassen) - Introduzione - Fortuna critica
Capitolo 1 - Le vite di Antonio e i loro influssi sulla fisionomia e il carattere del Santo
Capitolo 2 - Le prime raffigurazioni antoniane
Capitolo 3 - Antonio figura oggetto di culto nei primitivi programmi iconografici francescani
Capitolo 4 - Antonio come figura di culto nei primi polittici d’altare
Capitolo 5 - L’influsso dell’osservanza sulla raffigurazione di Antonio
Capitolo 6 – Molteplicità (tipologica) di ‘‘typus’’ nell’iconografia di Antonio
Capitolo 7 - Forma e genesi degli attributi del Santo
Capitolo 8 - La figura singola e il suo inserimento in un ciclo di santi
Capitolo 9 - Scene e cicli narrativi nella pittura monumentale
Capitolo 10 - Episodi della vita nella pittura su supporto mobile e nella scultura a rilievo
Capitolo 11 - Cicli di vita nella miniatura e nella grafica
Capitolo 12 - Scene di vita isolate, non inserite in un ciclo
Tavole fotografiche - Bibliografia
Indici: Nomi di persona, Nomi di luogo, Indice generale.

Dice fr.Luciano Bertazzo (Direttore CSA) nella presentazione del volume: «Dopo una lunga gestazione, finalmente viene alla luce questo testo sull'iconografia antoniana dal XIII al XVI secolo. [...] Originario frutto di una tesi di dottorato conseguito presso l'Università di Vienna, l'ipotesi di renderlo noto anche al pubblico italiano venne subito offerta da parte dell'autore e accolta dall'editore, interessato non solo alla sua tematica francescana e antoniana, ma anche al valore culturale che la proposta conteneva in sé.
Un testo che, per la sua estensione cronologica e per l'analisi di un considerevole numero di documenti iconografici, fa compiere un significativo passo in avanti al tema dell'ìconografia di sant'Antonio, non negando ma superando la proposta fatta a suo tempo da Conrad de Mandach (1899) e da Vittorio Facchinetti (1928).
Nel frattempo un rivolo variegato di contributi su singoli casi sono apparsi, i quali (analizzati e valutati) costituiscono quasi un "fiume" che scorre verso una foce che permette una lettura unitaria del fenomeno iconografico antoniano.
Unico santo dell'Ordine francescano, assieme al fondatore san Francesco fino al 1317, allorché vengono affiancati da san Ludovico d'Angiò, la sua è una reiterata presenza, ulteriormente rinnovata con la nascita dell'Osservanza, per farsi poi "modello" fisso e devozionale nella riorganizzazione post-tridentina.
Il progetto originario era che il volume potesse uscire nell'anno 2013: una data storica per la Provincia Patavina di Sant'Antonio, da cui dipende il Centro Studi Antoniani, e che del Santo conserva la memoria storica nel santuario a lui dedicato. In quella data si chiudeva formalmente una storia secolare con la trasformazione dell'antica Provincia religiosa che dava vita alla nuova Provincia Italiana di Sant'Antonio con l'unificazione di tutte le Province francescane conventuali del nord Italia.
Il testo voleva essere un "omaggio" a questa storia e a questo evento. Arriva con ritardo, ma non vogliamo che venga cancellato il ricordo di quella intenzione.
Sono grato al ministro provinciale di allora, fr.Gianni Cappelletto, che accolse il progetto editoriale, altrettanto sostenuto dal suo successore fr.Giovanni Voltan primo ministro della nuova Provincia.
Un ringraziamento, tanto doveroso, quanto sentito, lo esprimo a tutte quelle persone che hanno contribuito, in vario modo e secondo proprie competenze, al risultato finale. Un ricordo grato e commosso lo dedico alla memoria di p. Alfredo Bizzotto (+ 2014) che per primo si assunse il compito della traduzione portandola a compimento».

Note sull'autore: Dal 1998 al 2007 è stato direttore del museo diocesano di Bressanone e dal 2008 al 2013 direttore della ripartizione Beni Culturali della provincia autonoma di Bolzano. Dal 2014 è alla direzione del Museo storico-culturale di Castel Tirolo (BZ). Andergassen è autore di diversi volumi di storia dell'arte in italiano e tedesco.
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