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Con una Santa Messa molto partecipata, alle ore 10.30 di Domenica 4 Giugno, più di 20 frati tra cui vari ex parroci, insieme al Provinciale p. Giovanni Voltan, sono tornati nella parrocchia di Mestre per celebrare un saluto ufficiale alla comunità parrocchiale che il governo della Provincia ha deciso, a malincuore, di dover lasciare nell'ambito del "ridisegno" delle presenze conventuali nel nord-Italia. 
 
Il guardiano e parroco p. Gelindo Miolo, facendo gli onori di casa. ha opportunamente menzionato tutti i frati defunti che, in 65 anni dalla sua apertura, hanno soggiornato nel convento di Mestre a servizio della giovane comunità parrocchiale. Erano presenti anche alcuni frati Minori e Cappuccini delle vicine comunità francescane, che continueranno a significare il carisma serafico nella frazione di terraferma di Venezia, oltre ai fratii conventuali nativi di Mestre e il Vicario del Patriarca di Venezia, in rappresentanza della Chiesa Veneziana che ha unito il proprio ringraziamento al saluto dell'amministrazione municipale per il bene fatto in tanti anni dai nostri frati.

Molta commozione ha accompagnato la pur festiva solennità. Dopo la Messa, il momento fraterno è proseguito con un rifresco nell'ampio "sottochiesa", dove veniva anche proiettato un video di testimonianze e interviste a frati e parrocchiani.

I religiosi di Mestre hanno inoltre curato un testo a più mani che è stato distribuito a tutte le famiglie della parrocchia, per congedarsi lasciando un ricordo tangibile e sfogliabile in questo libro, non solo nelle anime e nelle memorie di tante persone che tuttora faticano a capacitarsi della perdita della nostra presenza in quella zona del comune di Venezia.

Alcune foto della celebrazione:




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Qui sotto una raccolta dei testi preparati per la giornata e pubblicati sul bollettino parrocchiale domenica 11 giugno:

Un saluto carico non di nostalgia, ma di riconoscenza - Domenica scorsa noi frati e con noi tutta la parrocchia abbiamo vissuto un momento che certamente non dimenticheremo mai! È stata la festa dell’addio: chissà quando e se ci rivedremo dopo la partenza?
Ma non è stata la “partenza” ad essere la protagonista di quel momento, quanto invece i “65 anni di vita vissuti assieme”: non lacrime di sconforto, ma di amore e riconoscenza. Era questo l’animo di quanti in quella occasione hanno pensato di esprimere la loro testimonianza. Mi riferisco a coloro che hanno pensato di raccogliere alcune foto della vita della nostra comunità, provvedendo alla stesura di un libretto da offrire a tutte le famiglie della nostra parrocchia come ricordo di un vissuto ricco e gioioso.
Altre persone si sono accordate nell’abbellire il sottochiesa con fiori e addobbi unitamente ai giovanissimi dell’azione cattolica che si sono riservati il compito di preparare tavoli e sedie per accogliere la comunità nel momento del rinfresco.
E per il rinfresco? I pii pellegrini si sono sentiti onorati nel dare la loro preziosa testimonianza, organizzando e preparando con le proprie mani e con un prolungato lavoro il rinfresco-pranzo sufficiente a saziare più di 500 persone. Hanno dato sfogo alla loro inventiva, preparando manicaretti di tutti i gusti!
Ma anche i ragazzi con P. Gabriele si sono dati da fare per questa circostanza. Sono andati a scovare le sepolte memorie della parrocchia, intervistando parrocchiani di ogni età per richiamare il lungo cammino fatto dalla parrocchia. Il risultato è stato un grazioso DVD da far vedere agli invitati.
Chi poi ha preparato la Chiesa per la celebrazione… si è servito di tutta la sua fantasia nel preparare i fiori, senza badare a fatiche, purché il luogo dell’incontro per la preghiera fosse festoso ed accogliente.
I cantori hanno scelto canti di gioia che esprimessero fiducia e riconoscenza allo Spirito Santo che guida la Chiesa e la nostra comunità cristiana specialmente in questo momento.
Il Parroco non poteva dimenticare i frati che lo hanno preceduto nel suo compito e quelli che hanno prestato il loro servizio in questa parrocchia. Li ha invitati tutti, anche per rispondere al desiderio di tanti parrocchiani che ben volentieri li avrebbero riveduti e ringraziati. (P. Sergio Zanchin)
 

 
1° saluto, del Ministro Provinciale dei frati P. Giovanni Voltan. - Domenica scorsa, solennità dell’Ascensione del Signore, a un gruppetto sfiduciato di undici discepoli, Gesù dava un mandato di incredibile fiducia (“Andate fate discepoli tutti i popoli,…”) e una certezza: “Io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo”.
Anche oggi, solennità di Pentecoste, a uomini barricati in casa, Gesù dà il mandato di portare a ogni creatura la pace e di rimettere i peccati del mondo. Non lo faranno, gli apostoli, perché tutto d’un tratto diventano dei supereroi, ma in virtù del dono del Signore Risorto, Colui che è il protagonista di questa solennità, lo Spirito Santo: “Ricevete lo Spirito Santo”.
Nel giorno del saluto ai frati, anche la comunità cristiana e parrocchiale del Sacro Cuore di Mestre, potrebbe essere chiusa in casa “per timore”, come ci informa il Vangelo a proposito degli apostoli. Il timore di perdere una presenza cara e sicura, un riferimento, una certezza, dei fratelli, dei compagni di viaggio che, pur con i loro difetti, ci sono sempre a condividere la vita con le sue tappe, i suoi tornanti, i passi piani e anche quelli più faticosi. Un timore di perdita che provoca un malessere al cuore, che si interroga: che ne sarà di noi? come faremo? Chi ci può rispondere? Il Patriarca, il povero provinciale? …Più e meglio ancora, il Vangelo cui ci aggrappiamo specie nei giorni dell’angustia e delle lacrime. Cosa ci suggerisce la parola del Vangelo? Gesù, con il suo corpo di Risorto passa a porte chiuse. Non gli è impossibile entrare in qualsiasi porta o realtà sbarrata, in nessuna amara fatica e dolore. Gesù viene, entra, si fa presente. Gesù viene e sta in mezzo: egli sta al centro della sofferenza, delle domande, di ciò che angoscia il cuore per portare la sua pace (per due volte nel Vangelo udito, il suo presentarsi è: “Pace a voi!”). Gesù reca il dono della pace, della sua pace che ha un timbro inconfondibile, e della gioia (persone prima fagocitate dall’amarezza e dal terrore, “gioirono al vedere il Signore”). Gesù soffia sugli apostoli, come all’inizio della creazione e donando loro lo Spirito Santo li ri-crea: da uomini impauriti li trasforma in apostoli coraggiosi. Vengono mandati a tutti, come Lui stesso dal Padre, con la forza dello Spirito, per tutte le strade del mondo. Dovranno rappacificarlo, condurlo al Padre, incendiarlo di amore, quell’amore folle e infinito che hanno visto e toccato nel loro Signore. Non hanno lauree e specializzazioni particolari, eppure tutti comprendono la loro lingua. Portano con loro i doni pasquali del Signore: la pace, il potere di rimettere i peccati, di togliere cioè il male dalla radice più profonda. È così raggiunta la pienezza della Pasqua, nasce così la Chiesa. Ed è nata anche così la fraternità francescana: una volta che Francesco d’Assisi s’imbatté nell’amore del Signore, ne fece esperienza e da peccatore si sentì amato e perdonato nel profondo, appena ebbe il dono di alcuni frati, subito lo mosse una grande ansia: percorrere a due a due, città e villaggi per annunciare la pace (il suo saluto per ognuno era “Il Signore ti dia pace” poi tradotto in “pace e bene”) e, insieme alla pace, l’invito alla conversione per fare frutti concreti di cambiamento di vita. La pace del Signore Gesù, la remissione dei peccati; il dono del suo corpo, del suo cuore sacro, del suo Spirito…: questa grazia grande che ci fa Chiesa orienti i passi di questa comunità, li rafforzi, li consoli nella certezza della sua presenza: “Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine”.
Cari fratelli e sorelle, quanto desideravo comunicarvi in questo momento, ho cercato di farlo in una pagina del bel libro che ricorda questa tappa.
Ora, permettetemi di esprimere alcuni “grazie”.
Anzitutto, grazie a voi tutti, comunità del Sacro Cuore per il bene grande che avete sempre avuto per i frati, per la strada compiuta assieme. Nulla andrà perduto ma sarà ancora grazia, memoria e forza preziosa per il cammino.
Grazie ai frati di adesso, i frati Gelindo, Sergio, Luciano e Gabriele: nelle vostre care persone la gratitudine più sentita ai frati che in questi 65 anni sono stati di famiglia e si sono avvicendati qui al Sacro Cuore.
Grazie ai frati figli di questa comunità, -frati Alessandro, Andrea, Lorenzo-, vocazioni nate dalla fede delle famiglie e dalla testimonianza francescana.
Grazie al Patriarca Francesco e a quelli che l’hanno preceduto, e alla Diocesi tutta che sempre ha accompagnato con fiducia e simpatia questa parrocchia e che ora vi provvederà per il nuovo pastore.
Grazie al carisma francescano espresso in questo territorio dai Frati Minori, dai Frati Minori Cappuccini e dall’Ordine Francescano Secolare, in particolare quello di questa parrocchia: se i Frati Minori Conventuali lasciano Mestre, rimane, come una risorsa di bene, la fraternità e il servizio di tanti fratelli e sorelle.
Infine, laudato sii mi’ Signore, per questa comunità del Sacro Cuore! Non farle mancare nulla di ciò di cui ha bisogno per il suo cammino, ciò per cui ti invoca con fiducia.
Il Signore vi doni la sua pace!
fr. Giovanni Voltan
 


18920225 10209571202945077 8918791593946509533 n2° Il saluto del Parroco P. Gelindo Miolo. - Carissimi parrocchiani, fratelli in Cristo. Non è facile esprimere in poche parole ciò che si prova in questi momenti. Siamo tutti presi da una certa emozione, ma sentiamo doveroso il nostro saluto e il nostro grazie.
Oggi molti frati presenti, frati che sono passati per questa parrocchia, sono qui per dirvi che l’esperienza vissuta qui con voi è ben radicata nel cuore. Molti altri ci guardano dal cielo. Negli anni “50 abbiamo iniziato il nostro servizio in questa comunità che si formava come Parrocchia. Abbiamo camminato, condiviso gioie e fatiche annunciando il vangelo, amando e servendo questa chiesa, secondo il carisma di S. Francesco. Abbiamo cercato di essere “luogo di accoglienza” privilegiando l’atteggiamento della “porta aperta”.
Forse non sempre ci siamo riusciti ma ci siamo tanto impegnati.
La vita fraterna, per noi frati è un caposaldo, è un valore portante del carisma francescano e la comunità parrocchiale del Sacro Cuore, ha potuto beneficiare anche nelle modalità con cui è stata impostata la conduzione della stessa. Ora, prossimi a lasciare questa parrocchia, sentiamo il bisogno di esprimere la nostra gratitudine per quanto abbiamo ricevuto da questa comunità parrocchiale. 
In questi ultimi mesi, da quando la notizia si è diffusa, il volto di tante persone ha manifestato un senso di profondo dispiacere di perdere la presenza dei frati. Non si vuole certamente che si avveri il proverbio popolare “lontano dagli occhi lontano dal cuore”, perché la conoscenza di tanti religiosi, in questi decenni, che hanno condiviso gioie e preoccupazioni, per tutti non è mancato il ricordo, la stima e l’affetto. Accanto ai saluti vogliamo raccogliere tutto in una piccola ma grande parola ciò che sentiamo nel cuore. Grazie!
Il grazie al Signore innanzitutto è doveroso per esserci stato accanto, sostenuto e guidati in tutti questi anni.
Grazie a voi tutti, perché ci avete amati, sostenuti e incoraggiati in tanti momenti. E permettetemi delle particolarità: un grazie al CPP, al consiglio affari economici, ai catechisti, agli animatori ai responsabili dei vari gruppi (che sempre c’è stata una stretta collaborazione), a tutti i gruppi parrocchiali e a quanti hanno operato generosamente nel volontariato segno di grande amore verso la comunità.
Un grazie ai sacerdoti del Vicariato di Mestre. Insieme abbiamo condiviso il lavoro pastorale di questa porzione di diocesi.
Un particolare grazie al nostro Patriarca Francesco (che cogliamo la sua presenza nel suo Vicario D. Danilo) che con paterna fiducia e stima ci ha sempre incoraggiati nelle sue visite.
Un saluto e un grazie per la presenza del Vicesindaco (Sig.a Luciana Colle) all’assessore Simone Venturini …… rappresentando l’amministrazione della città li ringraziamo per aver accolto il nostro invito Nel lasciarvi ci affidiamo alla vostra preghiera perché ci accompagniate, non solo con un semplice ricordo amichevole, ma soprattutto con quell’amore che il Signore ha avuto e continuerà ad avere per ognuno di noi. Anche da parte nostra vi assicuriamo il ricordo al Signore.
Non possiamo certo dimenticare quello che ci avete donato: affetto, aiuto e stima. Un grazie di cuore a tutti, grandi e piccoli, e chiediamo perdono se a volte non siamo riusciti a comprendere le tante necessità o attese.
Seguendo l’esempio del nostro Padre S. Francesco vogliamo benedirvi tutti con le parole con cui egli stesso benediceva i suoi frati: 
Il Signore vi benedica e vi custodisca, vi mostri il suo volto e abbia misericordia di voi, e vi doni la sua pace.
P. Gelindo Miolo
 


3° Saluto del Patriarca (da parte di don Danilo Barlese) - Caro padre Gelindo, cara Comunità dei Padri Conventuali e cari fedeli tutti dell'amata parrocchia del Sacro Cuore di Gesù di Mestre, in questo giorno solenne di Pentecoste desidero rivolgere a tutti il mio saluto cordiale che affido a monsignor Danilo Barlese che mi rappresenta.
Mi unisco alla vostra preghiera che è colma di gratitudine e insieme si fa invocazione del dono dello Spirito Santo in un momento speciale per la vita di questa comunità parrocchiale.
Ringrazio, in particolare, i Frati Conventuali per il servizio da loro svolto per lunghi anni in questa parrocchia e a beneficio del più ampio territorio cittadino.
Li ringrazio per aver testimoniato e annunciato il Vangelo secondo lo stile di Francesco d’Assisi; così Francesco e il suo carisma hanno plasmato generazioni di parrocchiani attraverso questa fraternità che - lungo i decenni - è cambiata nei suoi componenti ma è rimasta, in mezzo a voi, testimone della spiritualità francescana e si è impegnata a declinare l’unico Vangelo di Cristo secondo tale carisma.
In questa celebrazione eucaristica entrano pienamente tutte le motivazioni e i sentimenti di gioia e riconoscenza per i tanti frutti e passi provvidenziali che; nei decenni trascorsi, la parrocchia ha potuto compiere sotto la guida dei Padri Conventuali che ne hanno condotto e animato la vita quotidiana con costanza, passione e generosità pastorale.
Vi assicuro circa l'attenzione, la sollecitudine pastorale e la preghiera della Chiesa di Venezia affinché questa comunità parrocchiale - nel prossimo futuro - possa ancora crescere nella fede, nella carità e nella speranza andando “incontro al Risorto” e rinnovare, così, impegno, slancio e responsabilità in vista di una gioiosa missionarietà che sempre deve caratterizzare ogni vera comunità ecclesiale.
A tutti confermo la mia vicinanza e, mentre Vi saluto con affetto, estendo all’intera parrocchia del Sacro Cuore di Mestre la benedizione del Signore Onnipotente che è Padre, Figlio e Spirito Santo.
† Francesco Moraglia, Patriarca
 

 
4° Gabriele Millino (Rappresentante del C.P.P.) - Saluto della comunità parrocchiale ai frati che lasciano il loro servizio nella Parrocchia del “Sacro Cuore di Mestre”
Caro padre Giovanni, Provinciale dell’ordine dei Frati Minori Conventuali; Caro don Danilo, Delegato Patriarcale; Cari frati tutti che amate questa parrocchia; Cari sacerdoti che avete voluto partecipare con noi in questo giorno particolare; Care autorità civili presenti in rappresentanza del Sindaco di Venezia, della Giunta e della municipalità: grazie per il conforto che la vostra presenza dona in questa liturgia alla Comunità del Sacro Cuore.
Questo è il giorno del saluto ai frati che per 65 anni si sono alternati nell’accompagnare questa Comunità nel cammino di fede, e tutti noi, qui riuniti in  questa solenne celebrazione, vogliamo rivolgervi il saluto più fraterno, affettuoso e ringraziarvi.
In questo momento si alternano in noi tante emozioni: gratitudine, ricordi, entusiasmo, stima, amicizia, … rimpianto. Sono tanti i doni che abbiamo ricevuto dal Signore, grazie alla presenza dei Frati Minori Conventuali, e che hanno dato frutti di bene. Li abbiamo riconosciuti nelle vocazioni di vita religiosa, di matrimonio e di vita laicale, doni di santità per lo più nascosta e umile diffusa in tutta la Comunità ed evidenziata in modo particolare in alcune persone che sono già ritornate al Padre.
Tanti progetti, proposte, iniziative, tanti incontri di preghiera e di formazione, di convivialità nell’amicizia e nella volontà di comunione, nell’ascolto della Parola e nell’invocazione allo Spirito, nelle tante Eucaristie celebrate: tanto cammino fatto insieme.
L’impegno per i ragazzi e i giovani, per le famiglie: dalla catechesi di iniziazione cristiana, ai Grest, ai Campi Scuola, ai Pellegrinaggi a Roma e ad Assisi, in Terra Santa e dalle partecipazioni ai grandi eventi ecclesiali. L’esercizio della carità: il servizio ai poveri del territorio, la realizzazione di Casa Taliercio, l’accoglienza degli immigrati, la catechesi per gli adulti, i ritiri spirituali, le lectio divine nei tempi forti...Quante iniziative abbiamo vissute insieme a voi!!!....fra gioie e fatiche, in esse abbiamo potuto apprezzare e vivere lo spirito di San Francesco, proprio grazie alla vostra testimonianza. Ora questa presenza dei frati viene meno per una decisione obbligata, dolorosa e sofferta, ma non si interrompono i legami di affetto, di stima e di riconoscenza intessuti in Cristo Gesù.
Per questo ringraziamo il Signore e tutti i frati che abbiamo conosciuto ed amato, in particolare fra Gelindo, Sergio, Luciano, Gabriele che la Provvidenza ci ha dato in questo ultimo periodo: il loro passaggio certamente ha lasciato il segno e siamo sicuri che quanto  vissuto in questi anni resterà come impronta e ricchezza anche nel cammino futuro di questa Parrocchia.
Ci mancherete …. ma voi stessi con il vostro “sì” obbediente a questa nuova chiamata del Signore, ci insegnate a fidarci di Lui e ad affidarci a Lui ...e così anche noi, come Comunità parrocchiale possiamo dire il nostro “sì” al futuro che Dio ha preparato per noi. Il comune discernimento alla luce dello Spirito Santo ci sosterrà lungo le strade che abbiamo intrapreso in questi anni e ci guiderà ad aprirne di nuove, quelle che Egli vorrà suggerire.
Il Signore vi benedica.
Ora in segno di stima e di affetto da parte di tutti voi per i nostri frati lasciate che abbracci fra Gelindo
Il Consiglio Pastorale Parrocchiale
A nome di tutti i parrocchiani 
 

 
L’animo della comunità dei frati e il dono della stola - Carissimi tutti, abbiamo svolto il nostro ministero sacerdotale in mezzo a voi con serenità frutto di una concreta consapevolezza di essere da voi accolti ed amati nonostante i nostri limiti.
Il 4 Giugno però ci ha sorpresi: non abbiamo trovato in noi niente che potesse meritare una testimonianza come quella che ci avete riservato. Abbiamo invece visto con chiarezza ciò che Dio ha operato nel vostro cuore semplice e senza pregiudizi. È il “centuplo” di cui parla il vangelo. La stola che ci avete offerto, oltre che un caro dono, la riconosciamo come una “visibile” chiamata da parte di Dio che ci invita non solo a ricordarvi nella nostra preghiera di sacerdoti, ma anche a riconoscere quanto è preziosa di fronte a Lui perfino l’opera dell’ultimo dei suoi servi.
A nome di tutti i frati: P. Sergio
 
 
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