20170425 viaggio napoli torino lesna 3Come ogni anno la nostra fraternità di Torino Lesna si è messa in viaggio per andare a incontrare altre realtà conventuali per noi poco conosciute. Ridotti all'osso, al numero di tre che comunque è il numero perfetto, lunedì 24, zainetto in spalle, al mattino treno fino a Napoli. Alla stazione centrale viene a prenderci fra Arcadio e con lui Metro fino al convento dell'Immacolata al Vomero. Poi via, alla destinazione dove lui vive con padre Alex Zanotelli da circa due anni: Rione Sanità.

E' un pianeta, un altro mondo rispetto al nostro vivere quotidiano e anche al resto della città di Napoli. Circa 50.000 abitanti, con scarsità di servizi dalle scuole ai trasporti, con una presenza invasiva della camorra e da qualche tempo anche con la vivacità di gruppi dal basso che lavorano duro per creare un tessuto sociale vivibile, pensando in particolare alle generazioni future, ai ragazzini di 10/15 anni che sfrecciano sui motorini fino a notte fonda.

Un incontro lampo con Alex, e mentre ancora scambiamo qualche parola arriva un magistrato per consolidare un progetto, e una telefonata da una agenzia di stampa. Al di là delle poche parole parla la semplicità francescana della loro abitazione, angusta, in linea con la vita della gente comune, addossata alla Basilica di Santa Maria della Salute. Qui entriamo dopo aver conosciuto - in piazza non nell'ufficio parrocchiale - don Antonio, parroco da oltre dieci anni, intelligente e infaticabile - e siamo accolti dal brusio, diciamo così, di 500 ragazze e ragazzi degli oratori salesiani del Sud Italia in visita educativa. Con grande gentilezza don Antonio ci fa visitare le Catacombe di San Gaudioso accompagnati da una ragazza di una Cooperativa Sociale. Competente, gioiosa, accetta subito qualche domanda sulla loro esperienza giovanile e alternativa allo standard del Rione. Da 5 soci a 30, da 5000 visitatori a 70.000: tutto in sei anni. Come dire che si può fare!

Intanto, passeggiando nel caos delle strade, qualche parola con Arcadio, in particolare sono io fra Beppe curioso sulla sua scelta, sul rapporto con la comunità provinciale, sul concreto svolgersi delle giornate, d'altra parte è la prima volta che lo incontro, mentre fra Vanni e fra Zeno qualche contatto lo avevano già avuto. In particolare colpisce la sua prossimità alle persone anziane o disabili che abitando ai piani alti della case senza ascensore, sono condannate alla solitudine,all'isolamento. E poi le vere e proprie battaglie perché ci siano più Istituti Scolastici, più spazi per giovani, più offerte formative musicali, sportive eccetera eccetera! Quando martedì 25 verrà con noi a girare un po' per questa splendida città, nel fiume di turisti, italiani e stranieri, ci dirà che conosce sì bene le strade, ma quelle che loro praticano per le manifestazioni: dalla Sanità al Municipio, alla Prefettura, alle piazze dove poter dare visibilità alle persone con le quali vivono. Non poteva mancare alla sera la pizza, proprio davanti alla chiesa della Sanità, come documenta una istantanea scattata dalla proprietaria. All'improvviso esplosione di mortaretti proprio davanti al locale... nessuno si scompone...qualcuno ci dice che forse è arrivato un carico di coca, forse è stato rilasciato un boss...forse! La chiesa dei nostri frati San Severo alla Sanità, sconsacrata da tempo, sta per essere aperta come luogo dedicato alla musica, diventando così spazio educativo, bene comune per il riscatto di tutti. (album foto qui)

In questi giorni celebriamo l'Eucaristia nella bellissima chiesa dell'Immacolata, animata dalla piccola fraternità dove vive fra Giorgio Tufano, da noi ben conosciuto in tante occasioni. Parrocchia vivace, che attira anche fedeli da altre zone fino ad avere alla domenica circa 2000 partecipanti alle Messe, con 8000 abitanti della parrocchia vera e propria!

Martedì, 25 aprile, entriamo anche noi nel fiume di visitatori che ha invaso Napoli, dimostrando quanto valore anche economico ha in Italia l'arte e la cultura. Arriviamo così a San Lorenzo Maggiore, sede della Provincia e interessante comunità con forti accenti mariani e francescani (Milizia dell'Immacolata, Gifra, Ofs). L'ospitalità spontanea e fraterna ci trattiene a pranzo e poi un frate filippino ci accompagna a visitare il Monastero di San Gregorio Armeno, straordinario complesso dove oggi risiedono una ventina di religiose. Non può mancare la passeggiata nella omonima via, la via dell'arte dei Presepi, dove statue di pastori si mescolano a quelle di personaggi contemporanei!

Ancora all'Immacolata per cena (pizza, ovviamente!) e per una interessante chiacchierata sulla attualità delle nostre Province, della pastorale parrocchiale, del futuro. Appare chiara una differenza di stile francescano, più spontaneo e personale qui, più strutturato e comunitario da noi. E in quasi tutte le comunità tanti impegni pastorali al di fuori: parrocchie vicine o magari dove non c'è più la presenza conventuale, monasteri, istituti religiosi dove ogni frate si reca quotidianamente.
Una bottiglia di Aglianico del Vulture aiuta.

Rimane poco tempo e così corriamo a Santa Anastasia, ai piedi del monte Somma, accolti dalla comunità dove vive e opera il caro fra Giacomo Verrengia, compagno di fra Beppe - anzi fra Peppe come si dice da queste parti - al Seraphicum. Quando ci affacciamo nel suo studio scoppia una risata, è la più incredibile realtà cartacea mai vista, le foto la documentano. Tanti i segni di una fede cristiana molto colorata, con chiese popolate da santi e devozioni a gogò, ma vivace e operosa di carità. E dopo un pranzo a base di pesce - povero fra Vanni, che non apprezza questo cibo - giro turistico alle pendici del Vesuvio e infine rieccoci alla Stazione di Napoli Centrale. E' già mercoledì pomeriggio.

Nota conclusiva: temperatura di partenza da Napoli 23°; all'arrivo a Torino Porta Susa 12°. - E il grazie a fra Giuseppe Cantù, che anche quest'anno ci ha permesso questa esperienza, stando qui alla Lesna.

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fr. Beppe Giunti
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