Ad organizzare l'evento, in accordo con il Rettore della Basilica, è stato Mons. Neville Joe Perera coordinatore CEI per la Pastorale delle Comunità srilankesi. Hanno concelebrato una ventina di cappellani srilankesi in Italia e altri sacerdoti invitati, tra cui il Delegato Migrantes della Diocesi di Padova don Elia Ferro. Anche il Vescovo di Padova mons. Antonio Mattiazzo è giunto in Basilica prima della Messa per portare il saluto della Diocesi ai pellegrini delle due etnie cingalese e tamil. Nell'arco della mattinata hanno raggiunto la Basilica circa 15.000 srilankesi. I più hanno seguito dall'esterno la celebrazione accontentandosi solo di ascoltare attraverso l'amplificazione esterna. Altri, quelli di religione buddista e induista, hanno fatto le loro devozioni alla tomba del Santo e nella cappella delle reliquie, naturalmente senza fermarsi per la S. Messa.
La liturgia è iniziata con la processione dei presuli e dei concelebranti dal portone centrale della Basilica. Una volta raggiunto processionalmente il presbiterio le personalità presenti, tra cui un ministro della Repubblica srilankese, hanno acceso una per volta i lumi posti sopra un tipico candelabro con in cima la figura di un gallo, animale che annuncia la venuta del giorno nuovo. La liturgia bilingue, cingalese e tamil, si è svolta secondo il rito romano ed è stata animata da canti dalle tipiche melodie asiatiche. Un'aureola in argento dorato con incastonate parecchie pietre preziose provenienti dallo Sri Lanka, dono delle comunità cattoliche di quel Paese, è stata posta ad ornamento del busto reliquiario di sant'Antonio, a ricordo del pellegrinaggio delle reliquie avvenuto nel marzo del 2010 in tutte le diocesi dello Sri Lanka e di questo 15° pellegrinaggio alla tomba del Santo.
Con soddisfazione di tutti, la giornata si è conclusa con il pranzo consumato nei chiostri della Basilica o in Prato della Valle.
foto fav e da facebook